mercoledì 28 aprile 2010

73° MAGGIO MUSICALE FIORENTINO: Al via la kermesse fiorentina che unisce opere, balletti, teatro e concerti


Inaugura giovedì 29 aprile il 73° Maggio Musicale Fiorentino che quest’anno ruota attorno al tema “Verso Oriente”. Un festival multietnico dunque, legato al mondo esotico della musica che parte da Mozart per arrivare alla contemporaneità.

Per l’inaugurazione di giovedì il titolo scelto è Die Frau ohne Schatten (La donna senza ombra) di Richard Strauss il cui libretto di Hoffmansthal è stato tratto da intriganti fiabe e leggende indiane, arabe e cinesi. L’opera sarà diretta da Zubin Metha, che festeggia il suo 25° anno come direttore del Maggio. “Noi vogliamo far sapere a tutto il mondo che questa è la più grande opera di Richard Strauss” afferma lo stesso Metha, che definisce La donna senza ombra “un’opera magica”.

Il festival prosegue poi con Il ratto del serraglio, la celebre opera “turca” mozartiana. Attento sempre e comunque alla contemporaneità, il festival presenta anche la nuova opera Natura Viva scritta da Marco Betta su libretto di Ruggero Cappuccio a cui darà voce Chiara Muti. Si tratta di un’opera che parte da tre stati della morte (per amore, giustizia ed arte) con profondi riferimenti a Paolo Borsellino e a Caravaggio e da musiche di antiche culture e ninnananne internazionali, per trasformare Palermo e la Sicilia in un luogo evocativo dove convergono Oriente e Occidente.

Un particolare rilievo è assegnato quest’anno alla danza con una interessante attenzione sui nuovi linguaggi della coreografia con Impermanence, la creazione che Guillame Côté firma con Zdenek Konvalina.

Torna anche il Maggio Off con sei appuntamenti intitolati “DisORIENTAMENTI”. Di particolare interesse il recital dell’arpista Cecilia Chailly, la performance di Rufus Wainright (cantante e chitarrista canadese) e Tanya Tagaq, un’artista che interpeta il canto di gola delle donne inuit.

venerdì 23 aprile 2010

Il Salone Internazionale del Libro di Torino


Ancora pochi giorni e Torino spalancherà le sue porte al mondo dell'editoria, del libro, della cultura, con la 23a edizione del Salone Internazionale del Libro. Il motivo conduttore di questa edizione è il tema della memoria rivelata. La memoria che è sempre stata centrale nell'evoluzione delle società umane. Dapprima attraverso l'oralità, poi attraverso la scrittura, gli uomini hanno sempre cercato di tramandare la loro esperienza cercando di organizzarla e affidandola a monumenti, dipinti, statue mentre oggi, le nuove tecnologie, permettono di immagazzinare dati. E parlando di memoria, in vista del 150° anno dell'Unità d'Italia il salone è l'occasione per sottoporre a riflessione i grandi nodi della storia del '900.
Il paese ospite d'onore di questa edizione è l'India, un paese che ha sempre avuto un ruolo di primo piano nella fantasia collettiva del popolo italiano come serbatoio di spiritualità millenarie, di miti e leggende, civiltà e linguaggi. Oggi l'India si va affermando come una delle maggiori potenze industriali e questo porta all'accenturasi delle sue più folgoranti contraddizioni. Saranno presenti a Torino Anita Desai e Anita Nair, scrittici largamente apprezzate in Occidente, Vikas Swarup, diplomatico e scrittore, e ancora Tarun Tejpal, Altaf Tyrewala, Kira Nagarkal e Tishani Doshi. Non mancheranno anche scrittori occidentali come Gregory David Roberts, autore di Shantaram, libro culto ambientato a Bombay. Insieme agli scrittori ci saranno poi anche storici, giornalisti, e spettacoli di danza, musica e film.
Il Bookstock Village di quest'anno, il padiglione dedicato ai giovani lettori, prosegue l'eperienza delle scorse edizioni, e proclama Davide Dileo, ovvero Boosta dei Subsonica, come ideatore del programma destinato ai giovani delle scuole superiori.
Durante la manifestazione sarà assegnato il Premio Salone Internazionale del Libro, un riconoscimento internazionale di grande livello che viene assegnato ogni anno a una importante personalità della cultura mondiale.
Torna anche per il quarto anno, l'Incubatore, lo spazio dedicato alle case editrici con meno di 24 mesi di vita e non legate ai grandi gruppi editoriali.
Il Salore del libro apre poi le porte alle Invasioni Mediatiche, una nuova area dedicata a media, fumetti, musica e giochi.
Per il momento è tutto. A breve arriverà il programma.

sabato 17 aprile 2010

L'Europa è in arrivo a Firenze

Shen Wei Dance Arts - Lois Greenfield



E' stata presentata in questi giorni alla stampa la 17a edizione di Fabbrica Europa, dedicata quest'anno a Europa<-> Mediterraneo<->Oriente, con un articolato programma di arti visive, danza, teatro, musica incontri e laboratori, in un percorso che si muove verso est partendo dall'Europa e arrivando fino in Cina. Arte scienza e nuove tecnologie si incontrano e si confrontano grazie a un numero sempre maggiore di registi, artisti, coreografi, musicisti e studiosi che conducano insieme ricerche che oltrepassano i concetto restrittivo di disciplina artistica.

Tra concerti, spettacoli e istallazioni ci sarà come sempre l'imbarazzo della scelta. Tra questi La spirale ovale, un'istallazione che indaga sulla relazione tra arte, matematica e cosmologia è un'opera di Mario Merz, immagine della spirale cosmica in cui si visualizza la sequenza numerica scoperta dal matematico Leonardo Fibonacci e simbolo dei processi della crescita naturale.

Un'altra installazione interessante è Areal, dei Granula Syntesis, che puntano alla fusione di video e suono creando così una performance/installazione multisensoriale.

Framerate 0_primo esperimento, è la nuova creazione di Santasangre, un esperimento, appunto, che si basa sui processi naturali. Al centro qui c'è la solidificazione dell'acqua che diventa ghiaccio, inteso come azzeramento totale e punto di partenza per un pensiero nuovo.

In prima assoluta viene presentato a Fabbrica Europa The table of heart di David Moss in cui la versatilità vocale e gestuale del coreografo è filtrata attraverso la ricerca di Tempo Reale nei settori delle tecniche di elaborazione del suono e dell'interattività.

Il coreografo Shen Wei fonde Oriente e Occidente nel trittico Re (I, II, III) che mostra tre affascinanti civiltà, il Tibet, la Cambogia e la Cina, espresse attraverso la musica, la danza, la voce e le immagini.

Un'altra prima nazionele è quella di La verité 25 x par seconde, nuova creazione del coreografo Frédéric Flamand con il Ballet National de Marseille e in collaborazione con il 73° Maggio Musicale Fiorentino.

Di Jan Fabre è Another Sleepy Dusty Delta Day, una performance ispirata da una canzone di Bobby Gentry che è uno studio sulla morte, sull'amore, sul suicidio e sulle condizioni psichiche di chi sopravvive alla persona amata.

Ancora in prima assoluta viene presentata la nuova creazione di César Brie Albero senza ombra ispirata a un tragico fatto realmente accaduto l'11 settembre 2008 nella giugla boliviana: un massacro di cittadini che si recavano a una riunione sindacale. Brie ha indagato su questo avvenimento intervistando persone coinvolte e analizzando varie informazioni pervenute alla polizia e ai medici.

La Compagnia Krypton propone Il ponte di pietra, per la regia di Giancarlo Cauteruccio, una sperimentazione sull'utilizzo di sistemi di illuminotecnica che si fonda sulla sperimentazione dell'uso della luce nel modificare lo spazio.

Tra gli altri nomi che spiccano dal programma ci sono poi: Victoria Hanna, Teatr Zar, il Workcenter di Jerzy Grotowski e Thomas Richards, la franco-algerina Nacera Belaza, Young Ho Nam, Luisa Cortesi e Massimo Barzagli, Alessandro Carboni, Fabrice Lambert, il Gruppo Nanou, Letizia Renzini e Marina Giovannini, Cristina Rizzo.

Tra gli spettacoli musicali viene presentato l'originale Back to Mongolia: Tradizione sciamanitica/ritualità elettronica che vede insieme lo sciamano Gendos Chamzyryn, suonatore di strumenti tradizionali, Tim Hodgkinson, compositore e musicista inglese, e Ken Hyder, batterista e percussionista scozzese. Seguirà poi il dj set di Leon P ispirato a sonorità sciamanitiche e quello di Crystal Distorsion.

Pasquale Mirra (vibrafono) e Hamid Drake (batteria, frame drum e voce) uniscono due culture apparentemente lontane che riescono ad amalgamarsi. Il live di Talvin Singh e il dj set di Raj Pannu rappresentano la scena musicale indiana. I Dhoad sono invece dei musicisti che incarnano la più autentica tradizione gitana. Il quartetto di Ares Tavolazzi, Elias Nardi, Edmondo Romano e Emanuele Le Pera crea un interessante ponte sonoro tra musica mediorientale e jazz.

Non mancheranno poi serate dedicata ai dj set, gli incontri e le conferenze.

Il festival sarà chiuso dal melodramma L'Imbalsamatore per la regia di Giorgio Battistelli.

Ogni giorno poi l'appuntamento è per l'aperitivo nel portico della Stazione Leopolda o per una birra, un cocktail all'aperto dopo cena.

Per maggiori informazioni: www.fabbricaeuropa.net
Per il programma qui

venerdì 9 aprile 2010

Nola Rae e il potere dell’immaginazione in “Elisabetta”


Sul palcoscenico del Teatro di Rifredi di Firenze è tornata Nola Rae, l’incredibile mimo che ha ricevuto lo scorso anno il prestigioso riconoscimento M.B.E. (Member of the Most Excellent Order of the British Empire) per il suo contributo alla commedia e al mimo, niente meno che dalle mani della sovrana d’Inghilterra, Elisabetta II. Ed è proprio dalla più illustre antenata della regina, che prende spunto questo esilarante monologo. E in particolare da un significativo episodio della sua vita. Si racconta infatti che la regina Elisabetta I d’Inghilterra, sovrana indomabile e tenace, a 70 anni suonati, rimase in piedi per 15 ore per la paura che, una volte seduta, non sarebbe più riuscita a rialzarsi.

In scena da principio però non c’è Elisabetta, c’è semplicemente Betty, una signora di mezza età, certamente buffa e simpatica, ma del tutto stralunata, che poco ha a che fare con la splendida e sontuosa Elisabetta del titolo. Betty entra dalla platea, fa alzare un’intera fila che la deve far passare, e distribuisce oggetti che suscitano risate, poi lentamente si trascina sul palco e ci trascina nella sua vita solitaria, in un anonimo monolocale anche piuttosto logoro e polveroso. Forse sarà perché ha vissuto troppo tempo da sola, ma quando tutto sembra non lasciare spazio ad alcuna speranza, ecco che inizia il sogno e Betty gonfia il vestito, alza il colletto, tira su il collo, lungo, dritto, in una posizione maestosa, muovendosi con fare regale. Ma chi si crede di essere? Una regina? Ebbe sì, dietro le porte del suo monolocale diventa Elisabetta I d’Inghilterra, la Regina Vergine. Betty si ritrova così a dover lottare all’interno del suo personalissimo regno per imporre a corte il proprio potere sulla teiera, il tostapane…

Con un’incredibile leggerezza Nola Rae riesce a intrecciare sogni ed emozioni regalando un po’ più di un’ora di sana, divertente, piacevole follia. Il suo stile unico mescola mimo, commedia, ingegno e tocca lo spettatore a tutti i livelli con una facilità che sembra impossibile se si pensa che lo fa senza pronunciare una sola parola. È’ uno spettacolo commuovente sulla solitudine e il potere dell’immaginazione, divertente, toccante e triste allo stesso tempo, che ci dice che non bisogna mai smettere di sperare e di sognare, perché i sogni possono rendere sontuosa e regale anche una realtà triste e solitaria.
Nola Rae è perfetta nei gesti, nelle espressioni, semplici e mai forzate, e proprio per questo vere. Riesce a tenere la scena da sola e senza parlare per almeno un’ora, e già questo di per sé è straordinario.

ELISABETTA
spettacolo creato da Nola Rae in collaborazione con Simon McBurney del Théâtre de Complicité
scene e costumi di Matthew Ridout
musica di Peter West

mercoledì 7 aprile 2010

Uno sguardo nell'invisibile


Prosegue fino al 18 luglio a Palazzo Strozzi la mostra "Uno sguardo nell'invisibile" che raccoglie opere di de Chirico, Max Ernst, Magritte, Balthus e altri. Si parte dalle opere di De Chirico e dall'influenza che queste hanno avuto sull'arte del XX secolo, per mostrare il sogno e l'illuminazione che permea i quadri dell'artista e dei suoi successori. Busti, piazze spazzate dal vento, e figure solitarie nello spazio continuano infatti a riproporsi nella pittura del XX secolo anche dopo De Chirico.

Nelle opere di De Chirico l'immagine raffigura non la realtà, il paesaggio, la persona, ma la rivelazione che queste hanno ispirato, arrivando così all'anima delle cose. E' dunque il pensiero quello che affiora dai quadri esposti, i cui protagonisti non sono persone o cose, ma sono concetti, idee e simboli. Come la torre, che in un rimando a Leopardi e a Nietsche, rappresenta l'anelito all'infinito. O le frecce nere che, puntate verso il basso, ricordano che il vero mistero non è tanto in cielo quanto piuttosto in terra.
Ernst e Magritte sono i due pittori Surrealisti che più degli altri ereditarono la lezione di de Chirico. Ma anche Morandi e Carrà ne subirono un'immediata influenza. A Palazzo Strozzi sono dunque esposte anche le loro opere legate dal filo conduttore dell'influenza di De Chirico.

La mostra è decisamente impegnativa, specie per chi vi si accosta privo di un adeguato background, ma molto ben allestita, organizzata e spiegata. Non sono stati dimenticati i bambini
per i quali è stato messo a punto un bel percorso didascalico che stimola il divertimento invitandoli a esplorare la psicologia umana e in particolare le esperienze legate allo spazio e al sogno.

Proprio al tema del sogno è dedicato un apposito spazio in cui i visitatori possono raccontare i propri sogni attraverso racconti o disegni da lasciare in mostra oppure inviare via Twitter, Facebook o e-mail.

Orario: tutti i giorni 9:00-20:00, giovedì 9:00-23:00.

venerdì 2 aprile 2010

IDEE PER LA PASQUA A FIRENZE E DINTORNI



E' in arrivo la Pasqua e già si inizia a respirare l’aria profumata della primavera. Magari molti approfitteranno di gesti giorni di festa per la prima vacanza al mare o l’ultima in montagna, per visitare una nuova città o rilassarsi in un agriturismo. Per chi rimane a casa invece c’è il tradizionale pranzo con l’uovo benedetto e quello di cioccolata, ma si può scegliere anche di andare a pranzo fuori, optare per un aperitivo o una serata in discoteca. Ecco qui un po’ di idee.

Innanzitutto un buon fiorentino non può perdere la tradizionale cerimonia dello Scoppio del Carro in piazza del Duomo accompagnata dagli sbandieratori e dal corteo storico. Il rito ha un’origine molto antica e la credenza popolare vuole che lo scoppio del carro e il volo della colomba siano un pronostico per l’avvenire della città, insomma se tutto si svolge senza intoppi, per Firenze si preannuncia un anno positivo.

Dopo lo scoppio del carro ci si può fermare a mangiare in piazza del Mercato Centrale dove la trattoria Zà Zà è aperta con orario continuato. Il menu alla carta vede protagonisti i tipici piatti toscani come la ribollita e la bistecca alla fiorentina. Anche la trattoria Napoleone, in piazza del Carmine, è aperta per il pranzo di Pasqua. Qui si può scegliere se pranzare all’interno o nella terrazza esterna sulla piazza.

Per una gita fuori porta con pranzo di Pasqua la Porcinaia di Tosi propone un menù nel pieno rispetto della tradizione. Prosecco di benvenuto con "i coccoli di Giorgino"; sformatini ai funghi porcini; ravioli ripieni di ricotta e spinaci con fonduta di pecorino di fossa e funghi porcini; straccetti fatti in casa al ragù casentinese e funghi di sottobosco; grade arrosto misto con agnello, capretto e tagliata con patatine arrosto; colomba pasquale con cioccolato caldo e i biscottini di Giorgino. Acqua minerale, vino rosso della Fattoria di Altomena, caffè e amaro. Prezzo: 35 euro. Altrimenti all’Impruneta il Ristorante Sassi Neri propone per il pranzo di Pasqua un menu speciale pensato per l’occasione: pecorino del baffo con baccelli di Bibbona e prosciutto del Chianti; risottino alla zucca gialla; il giglio di Toscana al ragù di manzo; carrè di maiale al forno pere e prugne con radicchietti di Bibbona; zuccotto fiorentino con idromele; vino Rosso Lamole di Lamole. Prezzo: 37 euro a persona. Dopo pranzo si può rimanere nel Chianti e fare un salto a Panzano dove si può curiosare tra le bancarelle di artigianato.

Per una serata in musica da Zenigata c’è la Tribute Band di Elisa, i Rainbow. La band è nata con l’intento di omaggiare una delle cantanti italiane più in vista del momento. La grande somiglianza del timbro vocale di Luz con quello di Elisa rende ogni performance un vero e proprio spettacolo, capace di alternare travolgenti momenti rock ad atmosfere suggestive e toccanti.

Per chi preferisce la formula cena o aperitivo e dj set, al Boston T si può scegliere appunto tra l’aperitivo a 10 euro con tavolo prenotato e drink incluso, o la cena a menu fisso con antipasto, primo, secondo, contorno, acqua, caffè, vino a 25 euro. Dopo cena si balla con il dj set di musica commerciale, revival e happy house. Al Lochness Lounge la festa è Easter Bunny, si festeggia con uova di Pasqua e Martini al cioccolato. Al Twice: Easter party con Lotteria "Turista per almeno una settimana", estrazione di vacanze e altri premi! Musica House e commerciale, dj Patrick Belli, ingresso omaggio con selezione.

Per una serata in discoteca torna anche quest' anno il consueto appuntamento con il "big event" di Pasqua al Saschall. Per questa edizione sul palco ci sarà il tedesco Chris Liebing, gli inglesi ItaloBoyz e le rivelazioni fiorentine Silvie Loto e Teo Naddi.

Per chi passerà la Pasqua sulla riviera versiliese a Marina di Pietrasanta c’è la tradizionale festa di pasqua al Mondial e Blanco. Dalle 19:30 in poi, buffet, musica e drink. Possibilità di prenotazioni tavoli.


INDIRIZZI

ZA' ZA' Piazza del Mercato Centrale, 26/29r - Firenze. Info: 055/215422, 055/214332. http://www.trattoriazaza.it/, imailto:info@trattoriazaza.it

NAPOLEONE Piazza del Carmine, 24- Firenze. Info: 055/281015. http://www.trattorianapoleone.it/info@trattorianapoleone.it

PORCINAIA Via della Resistenza, 3 - Tosi, Reggello (FI). Info: 055/864616. http://www.laporcinaia.it/, laporcinaia@email.it

SASSI NERI Via delle Terre Bianche, 1 - Impruneta (FI). Info: 055/2311012.

ZENIGATA Piazza Piave, 2 - Scandicci (FI). Info: 055/2590228, 335/7983266.

BOSTON T Viale Europa, 160Firenze. Info: 348/3726925. http://www.boston-t.it/, info@boston-t.it.

LOCHNESS LOUNGE Via de’ Benci, 19r - Firenze. Info: 055/241464. www.lochnessfirenze.com, lochness@lochnessfirenze.com.

TWICE CLUB Via Verdi, 57r - FirenzeInfo: 055/2476356, 348/4772096. http://www.twiceclub.com/, info@twiceclub.com.

MONDIAL E BLANCO Via Duca della Vittoria, 219 - Marina di Pietrasanta (LU). Info: 347/4238636.

giovedì 1 aprile 2010

LA LEZIONE ROMENA


Davanti al teatro sono più le persone che parlano romeno che quelle che parlano italiano, perché al Teatro Puccini di Firenze si sta per svolgere un evento internazionale che vede ospite il Teatro Nazionale di Bucarest nella messinscena de La Lezione di Eugène Ionesco.


Insieme alle attrici Aylin Cadîr e Natalia Călin, Horaţiu Mălăele, uno dei maggiori rappresentanti del teatro romeno, regista e protagonista della pièce, ha visto nella Lezione di Ionesco "una farsa tragica che denuncia tanto l’assurdità delle tesi uniche ed esclusiviste, il linguaggio come strumento del potere, quanto il rapporto letale tra sessualità e dittatura".


La scena, piuttosto scarna, è volutamente spettrale così come pure i personaggi dai volti bianchi. La storia è tanto paradossale quanto grottesca. Una lezione privata, un maestro, timido e balbettante, un'allieva - abitino bianco leggero e la vivace spregiudicatezza tipica delle ragazzine - e una governante dal sedere enorme che si muove lenta e a fatica. Tutto sembra procedere piuttosto normalmente tra domande del professore e risposte più o meno sicure e sensate dell’allieva quando, a poco a poco, qualcosa inizia a cambiare nel rapporto tra i due, da principio impercettibilmente poi in maniera sempre più decisa e definitiva. L’insegnamento diviene esercizio di potere che si mette in moto attraverso un linguaggio che sempre più diventa puro gioco di parole. Ed ecco che l’azione da piuttosto convenzionale si inizia a evolvere in modo assolutamente sempre più non convenzionale e prende una piega abnorme, diventa un’amara riflessione sulla condizione umana, sull’incomunicabilità e la falsità nei rapporti. La lezione spazia dall'aritmetica alla filologia mentre, nel gioco didattico, la tensione erotica gonfia fino a scoppiare in un esito macabro e fatale.


La lezione è del tutto assurda nella mediocrità intellettuale di una ragazza che aspira al dottorato ma non riesce a fare le sottrazioni, e negli insegnamenti vaghi del professore. Tra un meccanismo grottesco e sempre più inquietante l’azione si sviluppa in un ribaltamento graduale degli atteggiamenti iniziali dei due. È chiaro che i personaggi in scena stanno evolvendo. La ragazza dell’inizio ben educata, sveglia e dai movimenti vivaci, lascia il passo gradualmente a una giovane che va perdendo il suo sorriso e la sua sicurezza, la sua voce si fa sempre più cupa, triste e stanca. Diventa sempre più passiva e inerme nelle mani del professore. D’altro canto il professore, timido, balbettante e molto corretto all’inizio, inizia a mostrare un bagliore "particolare" negli occhi. Diventa così sempre più sicuro di sé, più aggressivo e attivo fino a sovrastare del tutto la ragazza e a dare libero sfogo a un’esasperazione che si è fatta sempre più incontrollabile. E quando tutto è finito e torna infine in scena la domestica, la tensione allora si allenta, perché si scopre che questa è una situazione ormai più che collaudata e destinata a ripetersi. Suona il campanello della porta infatti ed ecco che entra una nuova ragazza, vestino fresco e chiaro, calzettoni al polpaccio, vivace ed esuberante.


Lo spettacolo è recitato in romeno e in alto scorrono i sovratitoli in italiano. Certamente il pubblico romeno se la gode di più. Ride di gusto mentre noi spesso rimaniamo un po’ sospesi tra la scena e la lettura e abbiamo la netta sensazione di perderci qualcosa.
Gli interpreti sono comunque bravissimi, in particolare Horaţiu Mălăele, esprime in questa pièce al massimo le sue doti di attore comico dalle forti capacità mimiche e vocali.


LA LEZIONE
di Eugène Ionesco
con Horatiu Malaele, Natalia Calin, Aylin Cadîr
regia Horatiu Malaele
costumi Florilena Popescu Farcasanu