martedì 13 luglio 2010
Festival Teatro Canzone Giorgio Gaber alla Cittadella del Carnevale di Viareggio
martedì 29 giugno 2010
E' tornata l'Utopia del Buongusto!
Guascone Teatro torna a presentare la XIII edizione di Utopia del Buongusto, il festival di cene, teatro e scorribande. Il motto è sempre lo stesso: "Si può solo godere o soffrire, godicchiare non è serio". Siamo arrivati al tredicesimo atto, ovvero 13 anni di scorribande per il primo esperimento internazionale di vita godereccia. Una cinquantina, disseminate per tutta la Toscana da giugno fino a settembre in venti comuni tra le province di Livorno, Pisa, Firenze e Arezzo.
"Utopia del Buongusto" è un viaggio teatral - gastronomico per aie, frantoi, cortili e sagrati, sempre pronto a sedurre il pubblico con cibi ancora un po' più buoni e spettacoli ancora un po' più belli. L'atmosfera informale e birbante dei primi anni c'è sempre, ancora la stessa voglia di incontrare persone, accompagnarsi nelle notti di estate e coltivare semi di umanità.
Tra gli ospiti, tantissimi, ci saranno Alessandro Benvenuti, Carlo Monni, Sandro Berti, Katia Beni, Anna Meacci, Daniele Trambusti, Bubamara teatro, Adriano Miliani, Antonio Damasco e il suo Teatro delle Forme, I Gatti Mézzi, Marco Zannoni, Leonardo Brizzi, I Rapsodi Gruppo Fonografico, Scenica Frammenti, Silvia Paoli, Andrea Kaemmerle, Guascone Teatro e il Teatro del Sole.
Anche questo anno Cospe e Utopia del Buongusto proporranno in molte serate del Festival una selezione di libri per stare insieme prima e dopo gli spettacoli. Cospe (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti) continua a percorrere i sentieri del festival per diffondere e rendere sempre più condivisi i tanti progettiche da anni porta avanti.
Come ormai abitudine di Utopia alla fine di ogni serata per i pochi nottambuli impavidi il racconto di mezzanotte. Cinque, dieci minuti per lasciarci con una favola, un pensiero, con un bacio. Attori giovani o esperti, spettatori e cuochi si lanceranno in questa piccola carezza della buonanotte.
Da due anni alcune serate di Utopia (denominate cene OFF) hanno una nuova formula nata dal desiderio di far diventare lo spazio della cena un momento più fluido. Nelle serate di utopia off la cena è costituita da un ricco ed abbondante piatto unico, seguito come sempre, dallo spettacolo e dal racconto di mezzanotte accompagnato da dolci vin santo e cantuccini.
In alcune serate del festival sono previste degustazioni di vini toscani e piemontesi. Prosegue l'ottima collaborazione con la famiglia Castellani, produttori di vino da generazioni che anche questo anno presenterà sulle tavole di Utopia del Buongusto tre ottimi vini e un vin santo.
Ogni sera a fine spettacolo si possono gustare gli ottimi dolci della pasticceria artigianale Masoni di Vicopisano che dallo scorso anno è partner del festival.
- Le cene iniziano alle ore 20:00; gli spettacoli alle ore 21:30. Dopo ogni spettacolo c'è un'ulteriore sorpresa gastronomica a base di sfiziosi prodotti locali. E' necessario prenotare la cena almeno con un giorno di anticipo telefonando direttamente ai numeri dell'organizzazione.
- Ingresso allo spettacolo (con sorpresa gastronomica): euro 7. Cena con ingresso allo spettacolo (più sorpresa gastronomica): euro 19 ad eccezione delle serate OFF in cui il prezzo è ridotto a euro 15.
Per informazioni e prenotazioni: Tel. 0587/608533 - 320/3667354 - 328/0625881
info@guasconeteatro.it - www.guasconeteatro.it
martedì 22 giugno 2010
LOCALI ESTIVI A FIRENZE
Uno dei fulcri della vita notturna estiva é senza dubbio la movimentatissima zona di San Niccolò, luogo di ritrovo ideale per un aperitivo all’aperto, un fresco dopo cena o un drink pre-club tra Negroni e Zoe. Anche al Rifrullo si frescheggia nell’ampio giardino proprio sotto l’arco di San Niccolò con cene, aperitivi e numerosi drink. Da non dimenticare poi, il simpaticissimo chioschetto Bobo Checkpoint, sempre super affollato dall’aperitivo a tarda notte.
Sul lungarno Corsini, il Noir, con la sua privilegiata location, proprio davanti al Ponte Vecchio, si è attestato ormai come il ritrovo più cool.
Nell’affollatissima zona di Santa Croce, il Moyo è uno dei locali fiorentini più frequntati, anche durante l’estate. The William Pub è un altro punto di riferimento estivo della zona grazie alle sue birre inglesi e irlandesi da sorseggiare nei tavolini all’aperto.
All’ombra di freschi e secolari alberi, con una meravigliosa piscina, un ristorante-pizzeria e un esclusivo bar, Le Pavoniere è un punto d'incontro dove trascorrere serate tra amici, mangiare all’aperto o sorseggiare un drink ascoltando buona musica.
Al piazzale Michelangelo torna puntuale Flò Lounge Bar, punto di ritrovo per la Firenze estiva in una location privilegiata. Dal locale, spazioso e dinamico, si dominano le luci della città. L'aperitivo a buffet è variegato e il suo asso nella manica sono proprio le selezioni musicali.
Alla Limonaia di Palazzo Strozzi si stabilisce per l’estate lo staff de La Citè per dare vita, in questo spazio ampio e suggestivo, a serate di musica dal vivo, dj set, freschi drink e bancarelle.
Dopo il successo di pubblico e di critica riscosso durante le stagioni precedenti, torna per la quarta edizione Las Pamas a Sant’Ambrogio con eventi e spettacoli tutte le sere e aperitivo low cost a 4 euro.
Torna anche al Parco dell’Anconella la terza stagione di Diramazioni, con spettacoli, attività ed eventi, showcase di arte, musica, danza, teatro, cabaret, cinema, sport.
In piazza Gavinana L’Arena – Summer assicura quasi 100 giorni di eventi: musica, danza, teatro, vernissage di arte contemporanea, e spazio ristorante e bar.
Con la buona stagione tornano le iniziative di spettacolo nel cortile del Museo Nazionale del Bargello a Firenze. E al Giardino di Boboli la a nuova edizione di OperaFestival presenta un ricco programma. A inaugurare la stagione operistica è in programma “Il Flauto magico” di W.A. Mozart (8 e 15 luglio). A seguire, nell’ideale omaggio al genio salisburghese, il debutto di un capolavoro immortale: Don Giovanni di W. A. Mozart (22, 29 luglio) in un allestimento ricco di innovative atmosfere notturne. Il programma concertistico propone quindi il travolgente Carmina Burana di Carl Orff (13 luglio). Per la musica leggera l’appuntamento è una primadonna della canzone italiana: Patty Pravo (14 luglio). Per la sezione danza invece arriva Cinc’ Otango (19 luglio) della omonima compagnia argentina.
Via dei Renai, 17
Firenze
Info: 055/243647
http://www.negronibar.com/
ZOE
Via dei Renai, 13
Firenze
Info: 055/243111
http://www.zoebar.it/
RIFRULLO
Via San Niccolò, 55r
Firenze
Info: 055/2342621
CHECK POINT
Piazza Ferrucci
Firenze
Info: 348/3726925
NOIR
Lungarno Corsini, 12-14r
Firenze
Info: 055/210751
MOYO
Via dei Benci, 23
Firenze
Info: 055/2479738
http://www.moyo.it/
THE WILLIAM PUB
Via dei Magliabechi, 7-11r
Firenze
Info: 055/2638357
http://www.thewilliam.it/
LE PAVONIERE
Via della Catena, 2
Firenze
Info: 055/333979
FLO' LOUNGE BAR
Piazzale Michelangelo, 84
Firenze
Info: 055/650791
LIMONAIA PALAZZO STROZZI
Via Pisana, 77
Firenze
SESTO D'ESTATE
Vialle Gramsci/Via Strozzi
Sesto Fiorentino (FI)
Info: 055/4496357
http://www.sestoestate.com/
LAS PALMAS
Sant'Ambrogio
Firenze
DIRAMAZIONI
Parco dell'Anconella - Via di Villamagna
Firenze
ARENA SUMMER
Piazza Gino Bartali
Firenze
Info: 327/2279079
MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO
Via del Proconsolo, 9
Firenze
Info: 055/2399707
OPERA FESTIVAL
Giardino di Boboli - Prato delle Colonne
Firenze
Info: 055/5978309
mercoledì 16 giugno 2010
L'ALTRO UOMO PARTI A VILLA CASTELLETTI
martedì 8 giugno 2010
I CONCERTI DI GIUGNO A FIRENZE E DINTORNI
venerdì 14 maggio 2010
ANNA ACHMATOVA
Anna Andreevna Achmatova è lo pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko (Bol'soj Fontan, 11 giugno 1889 – Mosca, 5 marzo 1966) è stata una poetessa russa; non amava l'appellativo di poetessa, perciò preferiva farsi definire poeta, al maschile.
Fu moglie dal 1910 al 1918 di Nikolaj Gumilëv. Fece parte della Corporazione dei poeti, un gruppo acmeista fondato e guidato dal marito. Compose la prima opera, "La sera", nel 1912, alla quale seguì "Il rosario" nel 1914, caratterizzate entrambe da un'intima delicatezza. "Lo stormo bianco" (1917), "Piantaggine" (1921), "Anno Domini MCMXXI" (1922) sono raccolte di versi ispirate dal nostalgico ricordo dell'esperienza biografica, che spesso assumono quasi la cadenza di una preghiera.
Dopo la fucilazione del marito nel 1921, seguì una lunga pausa indotta dalla censura, che la poetessa ruppe nel 1940 con "Il salice" e "Da sei libri", raccolte dalle quali emerge un dolore derivato dalla costante ricerca della bontà degli uomini. Il figlio Lev fu imprigionato fra il 1935 e il 1940 nel periodo delle grandi purghe staliniane.
Espulsa dall'Unione degli Scrittori Sovietici nel 1946 con l'accusa di estetismo e di disimpegno politico, riuscì tuttavia ad essere riabilitata nel 1955, pubblicando nel 1962 un'opera alla quale lavorava già dal 1942, il "Poema senza eroe", una nostalgico ricordo del passato russo rielaborato attraverso la drammaticità che la nuova visione della Storia comporta, e attraverso una trasfigurazione dello Spazio e del Tempo in una concezione di puro fine.
Qua sotto riporto alcune poesie:
Strinsi le mani sotto il velo oscuro...
(Da "Sera")
Strinsi le mani sotto il velo oscuro...
“Perché oggi sei pallida?”
Perché d’agra tristezza
l’ho abbeverato fino ad ubriacarlo.
Come dimenticare? Uscì vacillando,
sulla bocca una smorfia di dolore...
Corsi senza sfiorare la ringhiera,
corsi dietro di lui fino al portone.
Soffocando, gridai: “E’ stato tutto
uno scherzo. Muoio se te ne vai”.
Lui sorrise calmo, crudele
e mi disse: “Non startene al vento.”
(1911)
La porta è socchiusa
(Da "Sera")
La porta è socchiusa,
dolce respiro dei tigli...
Sul tavolo, dimenticati,
un frustino ed un guanto.
Giallo cerchio del lume...
Tendo l’orecchio ai fruscii.
Perché sei andato via?
Non comprendo...
Luminoso e lieto
domani sarà il mattino.
Questa vita è stupenda,
sii dunque saggio, cuore.
Tu sei prostrato, batti
più sordo, più a rilento...
Sai, ho letto
che le anime sono immortali.
(1911)
(Da "Anno Domini")
Ah, tu pensavi
che si possa dimenticare
e che si butti, pregando e piangendo,
sotto gli zoccoli di un baio.
O prenda a chiedere alle maghe
radichette nell’acqua incantata,
e ti invii il regalo terribile
di un fazzoletto odoroso e fatale.
Sii maledetto. Non sfiorerò con gemiti
o sguardi l’anima dannata,
ma ti giuro sul paradiso,
sull’icona miracolosa
e sull’ebbrezza delle nostre notti ardenti:
mai più tornerò da te.
mercoledì 28 aprile 2010
73° MAGGIO MUSICALE FIORENTINO: Al via la kermesse fiorentina che unisce opere, balletti, teatro e concerti
Inaugura giovedì 29 aprile il 73° Maggio Musicale Fiorentino che quest’anno ruota attorno al tema “Verso Oriente”. Un festival multietnico dunque, legato al mondo esotico della musica che parte da Mozart per arrivare alla contemporaneità.
Per l’inaugurazione di giovedì il titolo scelto è Die Frau ohne Schatten (La donna senza ombra) di Richard Strauss il cui libretto di Hoffmansthal è stato tratto da intriganti fiabe e leggende indiane, arabe e cinesi. L’opera sarà diretta da Zubin Metha, che festeggia il suo 25° anno come direttore del Maggio. “Noi vogliamo far sapere a tutto il mondo che questa è la più grande opera di Richard Strauss” afferma lo stesso Metha, che definisce La donna senza ombra “un’opera magica”.
Il festival prosegue poi con Il ratto del serraglio, la celebre opera “turca” mozartiana. Attento sempre e comunque alla contemporaneità, il festival presenta anche la nuova opera Natura Viva scritta da Marco Betta su libretto di Ruggero Cappuccio a cui darà voce Chiara Muti. Si tratta di un’opera che parte da tre stati della morte (per amore, giustizia ed arte) con profondi riferimenti a Paolo Borsellino e a Caravaggio e da musiche di antiche culture e ninnananne internazionali, per trasformare Palermo e la Sicilia in un luogo evocativo dove convergono Oriente e Occidente.
Un particolare rilievo è assegnato quest’anno alla danza con una interessante attenzione sui nuovi linguaggi della coreografia con Impermanence, la creazione che Guillame Côté firma con Zdenek Konvalina.
Torna anche il Maggio Off con sei appuntamenti intitolati “DisORIENTAMENTI”. Di particolare interesse il recital dell’arpista Cecilia Chailly, la performance di Rufus Wainright (cantante e chitarrista canadese) e Tanya Tagaq, un’artista che interpeta il canto di gola delle donne inuit.
venerdì 23 aprile 2010
Il Salone Internazionale del Libro di Torino
Ancora pochi giorni e Torino spalancherà le sue porte al mondo dell'editoria, del libro, della cultura, con la 23a edizione del Salone Internazionale del Libro. Il motivo conduttore di questa edizione è il tema della memoria rivelata. La memoria che è sempre stata centrale nell'evoluzione delle società umane. Dapprima attraverso l'oralità, poi attraverso la scrittura, gli uomini hanno sempre cercato di tramandare la loro esperienza cercando di organizzarla e affidandola a monumenti, dipinti, statue mentre oggi, le nuove tecnologie, permettono di immagazzinare dati. E parlando di memoria, in vista del 150° anno dell'Unità d'Italia il salone è l'occasione per sottoporre a riflessione i grandi nodi della storia del '900.
Il paese ospite d'onore di questa edizione è l'India, un paese che ha sempre avuto un ruolo di primo piano nella fantasia collettiva del popolo italiano come serbatoio di spiritualità millenarie, di miti e leggende, civiltà e linguaggi. Oggi l'India si va affermando come una delle maggiori potenze industriali e questo porta all'accenturasi delle sue più folgoranti contraddizioni. Saranno presenti a Torino Anita Desai e Anita Nair, scrittici largamente apprezzate in Occidente, Vikas Swarup, diplomatico e scrittore, e ancora Tarun Tejpal, Altaf Tyrewala, Kira Nagarkal e Tishani Doshi. Non mancheranno anche scrittori occidentali come Gregory David Roberts, autore di Shantaram, libro culto ambientato a Bombay. Insieme agli scrittori ci saranno poi anche storici, giornalisti, e spettacoli di danza, musica e film.
Il Bookstock Village di quest'anno, il padiglione dedicato ai giovani lettori, prosegue l'eperienza delle scorse edizioni, e proclama Davide Dileo, ovvero Boosta dei Subsonica, come ideatore del programma destinato ai giovani delle scuole superiori.
Durante la manifestazione sarà assegnato il Premio Salone Internazionale del Libro, un riconoscimento internazionale di grande livello che viene assegnato ogni anno a una importante personalità della cultura mondiale.
Torna anche per il quarto anno, l'Incubatore, lo spazio dedicato alle case editrici con meno di 24 mesi di vita e non legate ai grandi gruppi editoriali.
Il Salore del libro apre poi le porte alle Invasioni Mediatiche, una nuova area dedicata a media, fumetti, musica e giochi.
Per il momento è tutto. A breve arriverà il programma.
sabato 17 aprile 2010
L'Europa è in arrivo a Firenze
E' stata presentata in questi giorni alla stampa la 17a edizione di Fabbrica Europa, dedicata quest'anno a Europa<-> Mediterraneo<->Oriente, con un articolato programma di arti visive, danza, teatro, musica incontri e laboratori, in un percorso che si muove verso est partendo dall'Europa e arrivando fino in Cina. Arte scienza e nuove tecnologie si incontrano e si confrontano grazie a un numero sempre maggiore di registi, artisti, coreografi, musicisti e studiosi che conducano insieme ricerche che oltrepassano i concetto restrittivo di disciplina artistica.
Tra concerti, spettacoli e istallazioni ci sarà come sempre l'imbarazzo della scelta. Tra questi La spirale ovale, un'istallazione che indaga sulla relazione tra arte, matematica e cosmologia è un'opera di Mario Merz, immagine della spirale cosmica in cui si visualizza la sequenza numerica scoperta dal matematico Leonardo Fibonacci e simbolo dei processi della crescita naturale.
Un'altra installazione interessante è Areal, dei Granula Syntesis, che puntano alla fusione di video e suono creando così una performance/installazione multisensoriale.
Framerate 0_primo esperimento, è la nuova creazione di Santasangre, un esperimento, appunto, che si basa sui processi naturali. Al centro qui c'è la solidificazione dell'acqua che diventa ghiaccio, inteso come azzeramento totale e punto di partenza per un pensiero nuovo.
In prima assoluta viene presentato a Fabbrica Europa The table of heart di David Moss in cui la versatilità vocale e gestuale del coreografo è filtrata attraverso la ricerca di Tempo Reale nei settori delle tecniche di elaborazione del suono e dell'interattività.
Il coreografo Shen Wei fonde Oriente e Occidente nel trittico Re (I, II, III) che mostra tre affascinanti civiltà, il Tibet, la Cambogia e la Cina, espresse attraverso la musica, la danza, la voce e le immagini.
Un'altra prima nazionele è quella di La verité 25 x par seconde, nuova creazione del coreografo Frédéric Flamand con il Ballet National de Marseille e in collaborazione con il 73° Maggio Musicale Fiorentino.
Di Jan Fabre è Another Sleepy Dusty Delta Day, una performance ispirata da una canzone di Bobby Gentry che è uno studio sulla morte, sull'amore, sul suicidio e sulle condizioni psichiche di chi sopravvive alla persona amata.
Ancora in prima assoluta viene presentata la nuova creazione di César Brie Albero senza ombra ispirata a un tragico fatto realmente accaduto l'11 settembre 2008 nella giugla boliviana: un massacro di cittadini che si recavano a una riunione sindacale. Brie ha indagato su questo avvenimento intervistando persone coinvolte e analizzando varie informazioni pervenute alla polizia e ai medici.
La Compagnia Krypton propone Il ponte di pietra, per la regia di Giancarlo Cauteruccio, una sperimentazione sull'utilizzo di sistemi di illuminotecnica che si fonda sulla sperimentazione dell'uso della luce nel modificare lo spazio.
Tra gli altri nomi che spiccano dal programma ci sono poi: Victoria Hanna, Teatr Zar, il Workcenter di Jerzy Grotowski e Thomas Richards, la franco-algerina Nacera Belaza, Young Ho Nam, Luisa Cortesi e Massimo Barzagli, Alessandro Carboni, Fabrice Lambert, il Gruppo Nanou, Letizia Renzini e Marina Giovannini, Cristina Rizzo.
Tra gli spettacoli musicali viene presentato l'originale Back to Mongolia: Tradizione sciamanitica/ritualità elettronica che vede insieme lo sciamano Gendos Chamzyryn, suonatore di strumenti tradizionali, Tim Hodgkinson, compositore e musicista inglese, e Ken Hyder, batterista e percussionista scozzese. Seguirà poi il dj set di Leon P ispirato a sonorità sciamanitiche e quello di Crystal Distorsion.
Pasquale Mirra (vibrafono) e Hamid Drake (batteria, frame drum e voce) uniscono due culture apparentemente lontane che riescono ad amalgamarsi. Il live di Talvin Singh e il dj set di Raj Pannu rappresentano la scena musicale indiana. I Dhoad sono invece dei musicisti che incarnano la più autentica tradizione gitana. Il quartetto di Ares Tavolazzi, Elias Nardi, Edmondo Romano e Emanuele Le Pera crea un interessante ponte sonoro tra musica mediorientale e jazz.
Non mancheranno poi serate dedicata ai dj set, gli incontri e le conferenze.
Il festival sarà chiuso dal melodramma L'Imbalsamatore per la regia di Giorgio Battistelli.
Ogni giorno poi l'appuntamento è per l'aperitivo nel portico della Stazione Leopolda o per una birra, un cocktail all'aperto dopo cena.
Per maggiori informazioni: www.fabbricaeuropa.net
Per il programma qui
venerdì 9 aprile 2010
Nola Rae e il potere dell’immaginazione in “Elisabetta”
In scena da principio però non c’è Elisabetta, c’è semplicemente Betty, una signora di mezza età, certamente buffa e simpatica, ma del tutto stralunata, che poco ha a che fare con la splendida e sontuosa Elisabetta del titolo. Betty entra dalla platea, fa alzare un’intera fila che la deve far passare, e distribuisce oggetti che suscitano risate, poi lentamente si trascina sul palco e ci trascina nella sua vita solitaria, in un anonimo monolocale anche piuttosto logoro e polveroso. Forse sarà perché ha vissuto troppo tempo da sola, ma quando tutto sembra non lasciare spazio ad alcuna speranza, ecco che inizia il sogno e Betty gonfia il vestito, alza il colletto, tira su il collo, lungo, dritto, in una posizione maestosa, muovendosi con fare regale. Ma chi si crede di essere? Una regina? Ebbe sì, dietro le porte del suo monolocale diventa Elisabetta I d’Inghilterra, la Regina Vergine. Betty si ritrova così a dover lottare all’interno del suo personalissimo regno per imporre a corte il proprio potere sulla teiera, il tostapane…
Con un’incredibile leggerezza Nola Rae riesce a intrecciare sogni ed emozioni regalando un po’ più di un’ora di sana, divertente, piacevole follia. Il suo stile unico mescola mimo, commedia, ingegno e tocca lo spettatore a tutti i livelli con una facilità che sembra impossibile se si pensa che lo fa senza pronunciare una sola parola. È’ uno spettacolo commuovente sulla solitudine e il potere dell’immaginazione, divertente, toccante e triste allo stesso tempo, che ci dice che non bisogna mai smettere di sperare e di sognare, perché i sogni possono rendere sontuosa e regale anche una realtà triste e solitaria.
Nola Rae è perfetta nei gesti, nelle espressioni, semplici e mai forzate, e proprio per questo vere. Riesce a tenere la scena da sola e senza parlare per almeno un’ora, e già questo di per sé è straordinario.
ELISABETTA
spettacolo creato da Nola Rae in collaborazione con Simon McBurney del Théâtre de Complicité
mercoledì 7 aprile 2010
Uno sguardo nell'invisibile
Prosegue fino al 18 luglio a Palazzo Strozzi la mostra "Uno sguardo nell'invisibile" che raccoglie opere di de Chirico, Max Ernst, Magritte, Balthus e altri. Si parte dalle opere di De Chirico e dall'influenza che queste hanno avuto sull'arte del XX secolo, per mostrare il sogno e l'illuminazione che permea i quadri dell'artista e dei suoi successori. Busti, piazze spazzate dal vento, e figure solitarie nello spazio continuano infatti a riproporsi nella pittura del XX secolo anche dopo De Chirico.
Nelle opere di De Chirico l'immagine raffigura non la realtà, il paesaggio, la persona, ma la rivelazione che queste hanno ispirato, arrivando così all'anima delle cose. E' dunque il pensiero quello che affiora dai quadri esposti, i cui protagonisti non sono persone o cose, ma sono concetti, idee e simboli. Come la torre, che in un rimando a Leopardi e a Nietsche, rappresenta l'anelito all'infinito. O le frecce nere che, puntate verso il basso, ricordano che il vero mistero non è tanto in cielo quanto piuttosto in terra.
Ernst e Magritte sono i due pittori Surrealisti che più degli altri ereditarono la lezione di de Chirico. Ma anche Morandi e Carrà ne subirono un'immediata influenza. A Palazzo Strozzi sono dunque esposte anche le loro opere legate dal filo conduttore dell'influenza di De Chirico.
La mostra è decisamente impegnativa, specie per chi vi si accosta privo di un adeguato background, ma molto ben allestita, organizzata e spiegata. Non sono stati dimenticati i bambini
per i quali è stato messo a punto un bel percorso didascalico che stimola il divertimento invitandoli a esplorare la psicologia umana e in particolare le esperienze legate allo spazio e al sogno.
Proprio al tema del sogno è dedicato un apposito spazio in cui i visitatori possono raccontare i propri sogni attraverso racconti o disegni da lasciare in mostra oppure inviare via Twitter, Facebook o e-mail.
Orario: tutti i giorni 9:00-20:00, giovedì 9:00-23:00.
venerdì 2 aprile 2010
IDEE PER LA PASQUA A FIRENZE E DINTORNI
giovedì 1 aprile 2010
LA LEZIONE ROMENA
Insieme alle attrici Aylin Cadîr e Natalia Călin, Horaţiu Mălăele, uno dei maggiori rappresentanti del teatro romeno, regista e protagonista della pièce, ha visto nella Lezione di Ionesco "una farsa tragica che denuncia tanto l’assurdità delle tesi uniche ed esclusiviste, il linguaggio come strumento del potere, quanto il rapporto letale tra sessualità e dittatura".
La scena, piuttosto scarna, è volutamente spettrale così come pure i personaggi dai volti bianchi. La storia è tanto paradossale quanto grottesca. Una lezione privata, un maestro, timido e balbettante, un'allieva - abitino bianco leggero e la vivace spregiudicatezza tipica delle ragazzine - e una governante dal sedere enorme che si muove lenta e a fatica. Tutto sembra procedere piuttosto normalmente tra domande del professore e risposte più o meno sicure e sensate dell’allieva quando, a poco a poco, qualcosa inizia a cambiare nel rapporto tra i due, da principio impercettibilmente poi in maniera sempre più decisa e definitiva. L’insegnamento diviene esercizio di potere che si mette in moto attraverso un linguaggio che sempre più diventa puro gioco di parole. Ed ecco che l’azione da piuttosto convenzionale si inizia a evolvere in modo assolutamente sempre più non convenzionale e prende una piega abnorme, diventa un’amara riflessione sulla condizione umana, sull’incomunicabilità e la falsità nei rapporti. La lezione spazia dall'aritmetica alla filologia mentre, nel gioco didattico, la tensione erotica gonfia fino a scoppiare in un esito macabro e fatale.
La lezione è del tutto assurda nella mediocrità intellettuale di una ragazza che aspira al dottorato ma non riesce a fare le sottrazioni, e negli insegnamenti vaghi del professore. Tra un meccanismo grottesco e sempre più inquietante l’azione si sviluppa in un ribaltamento graduale degli atteggiamenti iniziali dei due. È chiaro che i personaggi in scena stanno evolvendo. La ragazza dell’inizio ben educata, sveglia e dai movimenti vivaci, lascia il passo gradualmente a una giovane che va perdendo il suo sorriso e la sua sicurezza, la sua voce si fa sempre più cupa, triste e stanca. Diventa sempre più passiva e inerme nelle mani del professore. D’altro canto il professore, timido, balbettante e molto corretto all’inizio, inizia a mostrare un bagliore "particolare" negli occhi. Diventa così sempre più sicuro di sé, più aggressivo e attivo fino a sovrastare del tutto la ragazza e a dare libero sfogo a un’esasperazione che si è fatta sempre più incontrollabile. E quando tutto è finito e torna infine in scena la domestica, la tensione allora si allenta, perché si scopre che questa è una situazione ormai più che collaudata e destinata a ripetersi. Suona il campanello della porta infatti ed ecco che entra una nuova ragazza, vestino fresco e chiaro, calzettoni al polpaccio, vivace ed esuberante.
Lo spettacolo è recitato in romeno e in alto scorrono i sovratitoli in italiano. Certamente il pubblico romeno se la gode di più. Ride di gusto mentre noi spesso rimaniamo un po’ sospesi tra la scena e la lettura e abbiamo la netta sensazione di perderci qualcosa.
Gli interpreti sono comunque bravissimi, in particolare Horaţiu Mălăele, esprime in questa pièce al massimo le sue doti di attore comico dalle forti capacità mimiche e vocali.
LA LEZIONE
di Eugène Ionesco
con Horatiu Malaele, Natalia Calin, Aylin Cadîr
regia Horatiu Malaele
costumi Florilena Popescu Farcasanu
venerdì 19 marzo 2010
"La strada" fino a domenica 21 marzo al Teatro della Pergola
In scena, al Teatro della Pergola di Firenze, l'adattamento teatrale del capolavoro felliniano. La pièce, pur rispettando la trama e i dialoghi del film, inventa qualcosa di nuovo, di perfettamente teatrale. La vicenda, di cui sono protagonisti Massimo Venuriello e Tosca, è trasferita infatti in una dimensione poetica che va oltre la sfera realistica del film grazie anche a una serie di inediti brani cantati e una partitura musicale creata per l’occasione che trasforma la vicenda in una favola irreale, astratta, visionaria.
- Di Tullio Pinelli e Bernardino Zapponi, regia di Massimo Venturiello, con Massimo Venturiello, Tosca, Chiara Di Bari, Dario Ciotoli.